I Borromeo, facoltosi commercianti e banchieri, provengono dal borgo di San Miniato al Tedesco, situato fra Pisa e Firenze, al crocevia della via Francigena con la via Romea. Il loro cognome deriva dal soprannome “buon romeo”, assegnato all’inizio del XIV secolo a un certo Lazzaro per l’assistenza da lui prestata ai pellegrini diretti a Roma per il Giubileo.
Nel corso delle lotte fra i seguaci dell’imperatore e del papa, la ghibellina San Miniato cadde sotto la guelfa Firenze, e nel 1370 il notaio Filippo Borromeo fu decapitato assieme ad altri suoi concittadini. La sua famiglia riparò altrove e così il figlio Giovanni si stabilì a Milano, dove ben presto si inserì alla corte dei potenti Visconti ed i suoi fratelli Buonromeo e Margherita si stabilirono a Padova.
Buonromeo diede vita al ramo dei Borromeo a Padova ampliando l’attività commerciale e diventando proprietario di molti possedimenti mentre Margherita si unì in matrimonio con il potente Giacomo della casata dei de’ Vitaliani, nobili padovani che vantavano come antenata Santa Giustina, martirizzata nel 303 durante il dominio dell’ imperatore Diocleziano.

Il figlio di Margherita Vitaliano de’ Vitaliani, rimasto orfano del padre, fu adottato nel 1396 dallo zio materno Giovanni a Milano con l’impegno di sostituire il cognome de’ Vitaliano con Borromeo. A Milano Giovanni Borromeo e suo nipote Vitaliano I ora Borromeo proseguirono proficuamente l’attività commerciale e bancaria della famiglia, aprendo filiali anche in città europee. Vitaliano I fu nominato nel 1418 tesoriere ducale e da quel momento la sua ascesa fu inarrestabile, ottenendo svariati feudi e possedimenti dal duca Filippo Maria Visconti.
Famosi sono i possedimenti lungo il lago Maggiore, territorio conosciuto come “Stato Borromeo”. Ancor oggi i diritti di pesca, chiamati “la borromea” sul lago Maggiore si pagano alla famiglia Borromeo.

Inizia così il ramo milanese dei Vitaliano diventati Borromeo, con stemma rappresentato al centro da due mezzi scudi, a sinistra quello dei Vitaliano di Padova e a destra dei Borromeo di San Miniato , oltre a due trecce a memoria della giovane Santa Giustina martire, antenata dei Vitaliano..
I più conosciuti membri della famiglia Vitaliani-Borromeo furono S. Carlo Borromeo e il cardinale Federico Borromeo, entrambi arcivescovi di Milano.
S. Carlo Borromeo (1538-1584), nipote di Papa Pio IV Medici, divenuto sacerdote e ordinato vescovo, si trasferì a Milano nel 1564. Egli, dopo aver rifiutato molti privilegi e ceduto parte dei beni di famiglia, si dedicò ai poveri della diocesi soprattutto durante la carestia e la pestilenza che colpirono Milano nel 1576-77. Fu uno strenuo difensore delle riforme del concilio di Trento e venne proclamato santo nel 1610.
Il cardinale Federico Borromeo (1564-1631), cugino di San Carlo, descritto mirabilmente da Alessandro Manzoni nei Promessi Sposi, fu promotore a Milano della Biblioteca Ambrosiana e della Pinacoteca, inaugurate nel 1607 e nel 1618. Viene ricordato per il coraggio nella sua opera misericordiosa durante la grave pestilenza del 1630.
Oggi il capofamiglia è Vitaliano XI Borromeo, dimostrando ancora una volta il legame indissolubile dei Borromeo con l’antica famiglia Vitaliani di Padova.