VILLAFRANCA PADOVANA
VILLAFRANCA PADOVANA
Villa Borromeo - Rossato

La villa originaria fu fatta edificare dalla famiglia  Borromeo, presente a Padova dal trecento, nei suoi possedimenti in località Lissaro, frazione di Ronchi di Campanile. La famiglia Borromeo era molto facoltosa e possedeva anche molte altre ville e terreni in provincia di Padova.

La prima notizia documentata della villa è il breve soggiorno  che il  vescovo di Padova Carlo Rezzonico fece nel 1746, durante una visita pastorale alla chiesa di Arlesega. Il vescovo Rezzonico successivamente diventerà papa il 6 luglio 1758 con il nome di Clemente XIII.

Le barchesse, le stalle e la casa del fattore sono costruite in aderenza ai fianchi della villa. Davanti alla villa si apriva l’ampia corte lastricata a servizio di vasti terreni agricoli di pertinenza che permisero di mantenere l’originario rapporto tra villa ed ambiente.

 

Oratorio

Si ha notizia della presenza di una chiesetta dalle carte catastali napoleoniche contrassegnata da una croce.

L’oratorio era prospiciente la strada per cui era in uso anche per gli abitanti locali. Della chiesetta non vi è più traccia in quanto fu parzialmente demolita a favore della casa del fattore.

 

I BORROMEO

I Borromeo, facoltosi commercianti e banchieri, provengono dal borgo di San Miniato al Tedesco, situato fra Pisa e Firenze, al crocevia della via Francigena con la via Romea. Il loro cognome deriva dal soprannome “buon romeo”, assegnato all’inizio del XIV secolo a un certo Lazzaro per l’assistenza da lui prestata ai pellegrini diretti a Roma per il Giubileo.

Nel corso delle lotte fra i seguaci dell’imperatore e del papa, la ghibellina San Miniato cadde sotto la guelfa Firenze, e nel 1370 il notaio Filippo Borromeo fu decapitato assieme ad altri suoi concittadini. La sua famiglia riparò altrove e così il figlio Giovanni si stabilì a Milano, dove ben presto si inserì alla corte dei potenti Visconti ed i suoi fratelli Buonromeo e Margherita si stabilirono a Padova.

Buonromeo diede vita al ramo dei Borromeo a Padova ampliando l’attività commerciale e diventando proprietario di molti possedimenti mentre Margherita si unì in matrimonio con il potente Giacomo della casata dei de’ Vitaliani, nobili padovani che vantavano come antenata Santa Giustina, martirizzata nel 303 durante il dominio dell’ imperatore Diocleziano.

Il figlio di Margherita Vitaliano de’ Vitaliani, rimasto orfano del padre,  fu adottato nel 1396 dallo zio materno Giovanni a Milano con l’impegno di sostituire il cognome de’ Vitaliano con Borromeo. A Milano Giovanni Borromeo e suo nipote Vitaliano I ora Borromeo proseguirono proficuamente l’attività commerciale e bancaria della famiglia, aprendo filiali anche in città europee. Vitaliano I fu nominato nel 1418 tesoriere ducale e da quel momento la sua ascesa fu inarrestabile, ottenendo svariati feudi e possedimenti dal duca Filippo Maria Visconti.

Famosi sono i possedimenti lungo il lago Maggiore, territorio conosciuto come “Stato Borromeo”. Ancor oggi i diritti di pesca, chiamati “la borromea” sul lago Maggiore si pagano alla famiglia Borromeo.

Inizia così il ramo milanese dei Vitaliano diventati Borromeo, con stemma rappresentato al centro da due mezzi scudi, a sinistra quello dei Vitaliano di Padova e a destra  dei Borromeo di San Miniato , oltre a due trecce a memoria della giovane Santa Giustina martire, antenata dei Vitaliano..

I più conosciuti membri della famiglia Vitaliani-Borromeo furono S. Carlo Borromeo e il cardinale Federico Borromeo, entrambi arcivescovi di Milano.

S. Carlo Borromeo (1538-1584), nipote di Papa Pio IV Medici, divenuto sacerdote e ordinato vescovo, si trasferì a Milano nel 1564. Egli, dopo aver rifiutato molti privilegi e ceduto parte dei beni di famiglia, si dedicò ai poveri della diocesi soprattutto durante la carestia e la pestilenza che colpirono Milano nel 1576-77. Fu uno strenuo difensore delle riforme del concilio di Trento e venne proclamato santo nel 1610.

Il cardinale Federico Borromeo (1564-1631), cugino di San Carlo, descritto mirabilmente da Alessandro Manzoni nei Promessi Sposi, fu promotore a Milano della Biblioteca Ambrosiana e della Pinacoteca, inaugurate nel 1607 e nel 1618. Viene ricordato per il coraggio nella sua opera misericordiosa durante la grave pestilenza del 1630.

Oggi il capofamiglia è Vitaliano XI Borromeo, dimostrando ancora una volta il legame indissolubile dei Borromeo con l’antica famiglia Vitaliani di Padova.

INFO ITINERARIO
- Numeri utili

                              NUMERI UTILI

  • Numero unico europeo emergenza 112
  • Servizio di urgenza ed emergenza medica 118 (necessità legate alla salute)
  • Vigile del Fuoco 115 (incendi, emergenze meteo)
  • Soccorso Stradale Automobile Club d’Italia (ACI) 803 116
  • Viaggiare informati 1518
  • Antiviolenza 1522
  • Soccorso animali selvatici, via Cave 180 Padova 049 8201940 – 049 8201941
  • Canile di Presina – Parco zoofilo San Francesco, via Borghetto I, 11 Presina -Piazzola sul Brenta 333 1867076