SAN GIORGIO in BOSCO
SAN GIORGIO in BOSCO
MUNICIPIO-VILLA BEMBO

La villa Bembo, nota anche come villa Fabian, nel suo nucleo iniziale è databile alla metà del XVI secolo. Il primo proprietario di cui si hanno notizie è Ciro Anselmi, successivamente la villa passa alle famiglie Matteuzzi-Galeotti.

Nel 1668 la nobildonna Lorenza Galeotti vedova Matteuzzi, nomina come suo procuratore il patrizio veneziano Francesco Bembo. La procura, forse, derivò dall’attrito sorto l’anno precedente fra la Galeotti e il comune di S. Giorgio in Bosco a causa delle opere idrauliche che la nobildonna intendeva far eseguire per condurre acqua corrente all’interno del suo palazzo.

Il Bembo, nel 1668, quando Lorenza muore, diventa il nuovo proprietario della villa; provvede ad ampliarla e realizzò le barchesse.

Successivamente il fratello Raimondo innalzò di un piano l’intero edificio e progettò un oratorio attiguo al palazzo stesso. La famiglia Bembo rimase proprietaria della villa fino al 1843 quando Elena la cedette, con tutti i terreni, a Felice Fabian originario di Busiago.

Tra il 1884 e il 1885 l’edificio subì una trasformazione: al suo interno vennero ricavate due abitazioni per i braccianti e il sottotetto trasformato in granaio. Agli inizi del ‘900, a ridosso della barchessa sud e dietro all’oratorio, venne avviato un mulino elettrico.

Nel 1986 il palazzo fu acquisito del Comune di S. Giorgio in Bosco che provvide a una ristrutturazione delle barchesse e trasferì nel 2001 parte dei suoi uffici. A partire dal 2011 iniziò un accurato restauro della Villa riportandola all’antica monumentalità. Dal 2013 è sede del Municipio.

(2024 Enrica Zanon)

 

STORIA COMUNE

Il territorio del comune di San Giorgio in Bosco in epoca romana faceva parte della centuriazione di Cittadella-Bassano e le sue selve costituivano il limite dell’agro centuriato. Nel XIV secolo San Giorgio, il cui toponimo “in Bosco” compare per la prima volta in un documento del 1265, è soggetto alle dominazioni prima degli Scaligeri e poi dei Carraresi e dall’inizio del ‘400 passa alla sudditanza di Venezia.

Questo periodo è caratterizzato dalla presenza di famiglie patrizie veneziane con vasti possedimenti terrieri e ville di villeggiatura: i Morosini, i Bembo, i Marcello, i Ramusio, gli Anselmi, i Giusti, i Garagnini e i Cittadella-Vigodarzere.

La Serenissima cadde con l’avvento di Napoleone nel 1797, le cui truppe passarono anche attraverso il territorio sangiorgese, e nel 1806 con il promulgamento del Codice Napoleonico vengono istituiti i moderni comuni. A capoluogo del nuovo comune è posto il paese di S. Giorgio in Bosco (tranne per una brevissima parentesi) e vengono aggregati ad esso i paesi di Lobia, Paviola e Sant’Anna Morosina.

Durante la 1° Guerra Mondiale, il territorio si trovò ad essere retrovia del fronte con lo stanziamento di truppe Anglo-Francesi.

Alla fine del 2° conflitto mondiale si ebbe l’eccidio del 29 Aprile 1945, quando una colonna tedesca, in ritirata, ebbe alcuni scontri con le forze partigiane del posto. I tedeschi allora iniziarono un rastrellamento a S. Anna Morosina, proseguendo per Abbazia Pisani e S. Martino di Lupari, fino a Castello di Godego dove eliminarono tutti gli ostaggi. Nel 2005 venne concessa la medaglia d’argento al valore civile.

Il 2 marzo del 1954, con un decreto del Presidente della Repubblica Luigi Einaudi, al Comune di San Giorgio in Bosco, viene concesso il gonfalone recante lo stemma del comune. Lo stemma, eseguito dal bozzettista Ettore Pennetta, rappresenta al centro San Giorgio a cavallo mentre uccide il drago e in alto un albero sradicato a rievocare gli antichi boschi e la proficua opera di bonifica attuata dall’uomo nel corso dei secoli. Il Gonfalone è un drappo rosso.

 

 

I BEMBO

La famiglia Bembo, originaria di Bologna, fu presente a Venezia fin dal 697 ed erano membri di una delle quattro famiglie “evangeliche” che fondarono la città e concorsero all’elezione del primo doge. La stessa famiglia ebbe un doge. Sul Canal Grande si affaccia il Palazzo dei Bembo dove nacque nel 1479, da un ramo cadetto, il più illustre della famiglia Bembo: l’umanista e letterario cardinale Pietro Bembo.

Pietro Bembo si impose nell’ambiente letterario italiano come maestro della codificazione della lingua italiana che espresse più compiutamente negli Asolani, dialoghi d’amore ambientati nella reggia-villa della regina Caterina Corner e che dedicò all’amica Lucrezia Borgia. Dimorò a Padova, nel palazzo ora sede del museo della Terza Armata in via Altinate. Quando nel 1500 il Cardinale Bembo acquistò il palazzo dai Camerini, questo era immerso nel verde della campagna, lo ristrutturò e lo colmò di opere d’arte, di una grande biblioteca e di un orto botanico facendolo divenire un centro di cultura, ospitando i grandi artisti del tempo e fra questi, nel 1537, Benvenuto Cellini. Celebre l’epitaffio che Bembo scrisse sulla tomba di Raffaello: Qui giace Raffaello da lui, quando visse, la natura temette d’essere vinta, ora che egli è morto, teme di morire.

 

 

 

FRAZIONI

Il comune di San Giorgio in Bosco comprende, oltre al capoluogo, le tre frazioni di Lobia, Paviola, Sant’Anna Morosina e tre località

Frazione Lobia: da “laubia”, pergola o tettoia. La parrocchiale, riedificata nel 1664 su un’antica cappella, è dedicata a S. Bartolomeo. L’attuale edificio, con un’architettura neoclassica, è del 1905. Nel 1945 un fortunale distrusse parte del tetto e della navata centrale, quindi fu restaurata e consacrata nel 1955. Lo svettante campanile, a torre, è del 1879.

A Lobia si vedono ancora edifici di architettura veneta tradizionale: nei pressi della chiesa la bella canonica e un palazzo con barchessa porticata, cinto da mura; sparse nella campagna diverse case coloniche di pregevole fattura.

Località Persegara: da “perseghi” (la pesca, frutto del pesco), menzionata fino al XII sec., sulla riva del Brenta una chiesetta dedicata a S. Margherita, il palazzo dei nobili Grifalconi e vi si colloca una fortezza distrutta da Ezzelino nel XIII secolo. Alla fine del ‘700 una paurosa inondazione distrusse la località lasciando solo poche macerie e nessuna traccia degli edifici. Attualmente vi sono solo alcune case sparse e un mulino risalente al XVI secolo.

Località Giarabassa: domina la grandiosa Corte Busetto, casa padronale, vero centro di un’economia autosufficiente, con la chiesa e poco lontano la scuola che gravitava sulla grande proprietà terriera. La proprietà inizialmente degli Obizzi (gli stessi del Castello del Catajo a Battaglia Terme), passa agli Asburgo-Este e nel 1866 alla famiglia degli ex amministratori Busetto. In questa struttura operava una pila per il riso e poco lontano una segheria risalente al XVI secolo, nel ‘900 venne aggiunta anche una macina. Oggi è noto come Mulino Biscotto. Giarabassa entra a far parte del territorio comunale di San Giorgio in Bosco nel 1884.

Località Cogno: attraversata da un’antica strada romana che si univa alla Postumia, troviamo una  chiesetta del XX secolo. Poco lontano un capitello dedicato a Sant’Andrea, riportato nel catasto storico napoleonico in quanto segnava i confini tra le terre dei Conti Cittadella-Vigodarzare e quelle dei Conti Borromeo di San Giorgio in Brenta. Sempre in questa località è sita la Torre della Colombara, dove nel 1147 venne stipulata la pace tra Padova e Vicenza alla fine di una guerra che aveva coinvolto l’intero Veneto a causa dei diritti d’acqua importante per l’irrigazione ed il funzionamento dei diversi mulini e pile.

 

Frazione Paviola: da “pataviola” (piccola Padova), compare dal 1218 negli Statuti Padovani e la sua cappella di S. Giacomo è documentata fin dal 1297. Poco si sa dei secoli successivi, fino al 1556 in cui vi sono notizie sul comune rurale di Paviola e la sua chiesa, che era soggetta a S. Giorgio in Bosco. Successivamente Paviola divenne curazia autonoma fino al 1928 quando venne proclamata parrocchia. La chiesa attuale fu edificata tra 1842 e il 1847, di forme classiche semplici ed armoniose.
A fianco il campanile della seconda meta del 1800.

Villa Ramusa, eretta nel XVI secolo dalla famiglia veneziana dei Ramusio, era un grosso complesso edilizio con casa padronale ed adiacenze.
È legata soprattutto al nome di Giovanni Battista Ramusio che con la sua opera “Navigationi et Viaggi” viene considerato il fondatore della geografia.

Villa Contarini – (nobili veneziani appartenenti alle dodici famiglia “Apostoliche”, la più nota villa della zona è quella di Piazzola sul Brenta), degli inizi del 1600 con la facciata a ridosso della provinciale Valsugana.
Tra il 1800 e il 1900 fu trasformato in albergo e trattoria; nelle adiacenze vi erano varie attività commerciali.

Villa Marcello – Giusti del Giardino, nota come “Villa del Conte” costruita nel secolo XVI dalla nobile famigli veneziana dei Marcello, di architettura geometrica ed equilibrata è inserita nel verde di un vasto parco.
Accanto al corpo centrale sta una barchessa di struttura grandiosa adibita ad abitazione e deposito.

Villa Rossato, costruita agli inizi del 1800 in stile neoclassico, su progetto dell’architetto Giuseppe Japelli, e quasi di fronte, nell’altro lato della strada, un grande complesso agricolo con un selese (aia) in mattoni ormai raro.

 

Frazione Sant’Anna Morosina: compare in un documento del 1508 in cui si concede la giurisdizione del lungo alla famiglia dei Morosini (nobili veneziani appartenenti alle dodici famiglia “Apostoliche”) i quali costruirono un grande complesso edilizio con palazzo, barchesse e chiesa di cui ora restano pochissime tracce. Il palazzo, demolito per ragioni economiche nella seconda metà dell’800, era situato dove oggi c’è il piazzale della chiesa. Di esso rimane testimonianza in una incisione di Martial Desbois del 1683.

La chiesa parrocchiale subì un rifacimento nel 1891 assumendo l’aspetto attuale; della stessa epoca è pure lo slanciato campanile. All’interno della Chiesa vi sono pregevoli dipinti, tra cui una pala raffigurante il martirio di S. Sebastiano di Jacopo Parolari.

Villa Cagni, palazzo del XVII secolo, con barchesse e oratorio è quanto rimane degli edifici eretti da Morosini.

INFO ITINERARIO
- Punti di interesse

Punti di interesse – Itinerario

Municipio-Villa Bembo

Chiesa di San Giorgio Martire

Villa Anselmi

Piazza Roma

Mulino di Persegara

In preparazione

In preparazione

In preparazione

In preparazione

In preparazione

In preparazione

In preparazione

In preparazione

In preparazione

In preparazione

In preparazione

In preparazione

In preparazione

In preparazione

In preparazione

 

 

 

 

- Pro Loco

  PRO LOCO PROSANGIORGIO A.P.S.

Nasce nel 1985 come promotore delle attività teatrali da Dino Gobbato che ne fu presidente per oltre vent’anni. È un’Associazione libera, apolitica e aconfessionale senza scopi di lucro. Ha come scopo principale riunire attorno a sé tutti coloro che hanno interesse allo sviluppo turistico, culturale, ricreativo, sportivo e sociale del paese.

L’anno successivo venne istituita la pedalata ecologica legata alla “Festa di primavera” al 1° di maggio. A conclusine della giornata c’è l’assegnazione del “Premio Drago d’oro”.

Il “Drago d’oro” viene istituito nel 1992 e consegnato ogni anno ad una persona che si è contraddistinta per azioni benemerite in ambito sociale, nell’arte, nella cultura, nell’economia, in generale per aver diffuso una conoscenza e un interesse positivo verso il territorio comunale.

La Pro Loco organizza ogni anno, a partire dall’autunno fino a marzo, una rassegna teatrale amatoriale in lingua veneta, con un premio “La ponpeta” assegnato all’opera rappresentata che riscuote maggior successo.

Collabora con i comitati sagra di Cogno (inizio maggio), Lobia (terza settimana di giugno), Paviola (seconda di luglio, con il tradizionale e prelibato piatto di seppie ai ferri), Sant’Anna Morosina (terza di luglio) e San Giorgio in Bosco (ferragosto).

E poi gite culturali, le uscite all’Arena di Verona e moltissime altre attività.

PRO LOCO PROSANGIORGIO A.P.S.

Piazza Manzoni, 1

35010 San Giorgio in Bosco (PD)

Tel. 349.3216339

www.prosangiorgio.itinfo@prosangiorgio.it

- Numeri utili

                              NUMERI UTILI

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  • Servizio di urgenza ed emergenza medica 118 (necessità legate alla salute)
  • Vigile del Fuoco 115 (incendi, emergenze meteo)
  • Soccorso Stradale Automobile Club d’Italia (ACI) 803 116
  • Viaggiare informati 1518
  • Antiviolenza 1522
  • Soccorso animali selvatici, via Cave 180 Padova 049 8201940 – 049 8201941
  • Canile di Presina – Parco zoofilo San Francesco, via Borghetto I, 11 Presina -Piazzola sul Brenta 333 1867076