FONTANIVA
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FORNACI dei SERCIARI

Le Fornaci dei Serciari, importante esempio di archeologia industriale, sono situate nell’omonima via Fornaci sul margine orientale di una zona di  antica esondazione della Brenta.

Si tratta di una calcara, cioè di un forno per la produzione della calce, adoperata come malta per congiungere i materiali da costruzione e per intonacare gli edifici. La vicinanza del fiume rendeva semplice il reperimento dei ciottoli di calcare che, dopo essere stati lavorati, davano origine alla calce.

Le più antiche testimonianze documentate sulla produzione di calce nel territorio risalgono al 1262, ma certamente questa attività affonda le sue origini anche in epoca romana.

Le fornaci dette dei Serciari furono costruite nel 1890 in muratura “a secco” con un unico forno, al quale ne venne aggiunto un secondo nel 1913. Nel 1973 furono spenti i camini e il complesso cessò di funzionare.

La struttura è caratterizzata dalla presenza di due camini ad imbuto rovesciato, facenti parte dei due forni verticali indipendenti tra loro nella parte superiore, ma comunicanti nella parte terminale dove veniva raccolto il prodotto ultimato. I forni all’esterno sono rinforzati da idonee cerchiature in ferro, per impedire l’instabilità delle mura dovuta alle forti pressioni provocate dall’ alto grado di calore durante la cottura. I due camini sono ornati da archetti, cornici e camminamenti che rendono gradevoli le alte e imponenti costruzioni in mattoni rossi.

All’interno delle fornaci si trovano delle bacheche contenenti armi storiche recuperate nell’alveo della Brenta della collezione Gianfranco Velo, e reperti provenienti da un insediamento fontanivese ancora da indagare, probabilmente risalente all’Età del Rame.

LA CALCE

La calce fin dall’antichità è stata il più importante legante impiegato nelle costruzioni ed i Romani, in particolare, con il suo uso riuscirono a costruire volte dalle dimensioni straordinarie.

Gli impianti per la sua produzione, chiamati calcare o calchere, erano molto diffusi soprattutto nelle zone in cui era disponibile e facile da reperire la pietra calcarea, materia prima essenziale per la sua fabbricazione. La calce si ottiene per calcinazione delle pietre calcaree a circa 1000°C, il prodotto così realizzato, la calce viva, dopo essere stata idratato si trasforma in calce spenta. Mescolando quest’ultima con gli aggregati (ad esempio la sabbia) si ottengono le malte.

Nell’Ottocento per la cottura delle pietre calcaree vennero adottati forni verticali in elevato costruiti in pietra o mattoni, dall’aspetto di torri più o meno alte, a sezione circolare oppure a sezione quadrata, quasi sempre provvisti di una copertura superiore a tetto o a cupola.

Nello stesso periodo furono ideate fornaci a fuoco continuo con combustibile separato dalla pietra calcarea, che veniva regolarmente introdotta all’interno della fornace dalla bocca superiore. Man mano che il materiale calcinato giungeva alla base della camera di cottura, si posava su una griglia metallica al di sotto della quale si trovava una camera o una galleria per il passaggio dei carrelli nei quali si raccoglieva la calce viva. Le operazioni di carico venivano eseguite mediante l’uso di elevatori manuali o meccanici collocati sul retro della fornace. Il trasporto delle materie prime e del prodotto finito veniva compiuto di solito con l’impiego di carri trainati dai cavalli.

RESTAURO

Le fornaci, dopo anni di abbandono, furono acquistate negli anni 90 del secolo scorso dall’azienda Elite, fondata da Amerigo Sartore.

L’Elite, ditta dedicata al mondo del ciclismo, crea prodotti innovativi connessi alle borracce, portaborracce, rulli di allenamento, sistemi integrati tra bici e computer nonché prodotti di design di elevato pregio. Il 90% della produzione è assorbita da paesi esteri.

L’azienda  nel 1990 ha iniziato un complesso e attento intervento di ristrutturazione e restauro durato circa dieci anni, che ha riportato le fornaci ad una nuova vita.

Le fornaci Elite, dalla loro rinascita come polo produttivo, sono anche luogo di mecenatismo aprendosi al territorio con visite guidate ed eventi  sportivi e culturali.

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