VILLAFRANCA PADOVANA
VILLAFRANCA PADOVANA
Barchessa Thiene-Marcolin

La barchessa, in località Cicogna di Villafranca, presenta un porticato a cinque arcate dalle linee possenti ed eleganti, parziale realizzazione di un progetto che Andrea Palladio eseguì intorno al 1556 per la nobile famiglia vicentina Thiene.

I Thiene già dal 1539 sono presenti in Villafranca e si impegnano in miglioramenti nei loro terreni. In riferimento a questa barchessa, il Palladio scrive nel secondo dei quattro libri dedicati all’architettura ” La seguente Fabbrica è del Conte Odoardo e Conte Teodoro fratelli de’ Thiene in Cicogna loro Villa, la qual Fabbrica fu cominciata dal Conte Francesco loro padre.”

Il Palladio continua con la descrizione dell’imponente villa ed inserisce nel secondo libro anche il progetto.

Come si può vedere concretamente si portò a compimento  solamente “uno dei coperti che sono per fianco del cortile” destinato ad uso di cantine e granai.

Il progetto si arrestò intorno al 1567 quando uno dei due fratelli Thiene, Odoardo, dovette scappare precipitosamente da Vicenza in quanto in odore di eresia. Le proprietà passarono al fratello Teodoro come procuratore ma i lavori sulla villa si interruppero lasciando realizzato così solo il porticato del lato destro.

PALLADIO

 

Andrea Palladio, pseudonimo di Andrea di Pietro della Gondola nasce a Padova il 30 novembre 1508, da una famiglia di umili origini. A tredici anni ha iniziato a lavorare come apprendista scalpellino presso il laboratorio di Bartolomeo Cavazza e a studiare l’arte classica e la cultura figurativa di grandi artisti.

Nel 1523 si trasferisce a Vicenza e inizia a lavorare nella rinomata bottega del costruttore Giovanni di Giacomo da Porlezza e dello scultore Girolamo Pittoni. Tra il 1535 e il 1538 conosce il nobile Gian Giorgio Trissino dal Vello d’Oro.
Trissino, uomo colto e prestigioso diplomatico, lo accompagna a Roma per lo studio e l’osservazione della bellezza dell’architettura classica ed  ispirandosi a Pallade, dea della saggezza,  gli diede il raffinato soprannome di “Palladio”.

Influenzato dall’architettura greco-romana, anzitutto da Vitruvio, il Palladio è considerato una delle personalità più influenti nella storia dell’architettura occidentale. Fu l’architetto più importante della Repubblica di Venezia, nel cui territorio progettò numerose ville che lo resero famoso, oltre a chiese e palazzi.  Pubblicò il trattato I quattro libri dell’architettura (1570) attraverso il quale i suoi modelli hanno avuto una profonda influenza sull’architettura occidentale; l’imitazione del suo stile diede origine ad un movimento destinato a durare per tre secoli, il palladianesimo, che si richiama ai principi classico-romani. La città di Vicenza e le ville palladiane del Veneto sono uno dei patrimoni dell’umanità riconosciuti dall’UNESCO.

Palladio morì a Maser nell’agosto del 1580 a 72 anni, se non povero, godendo di una condizione economica assai modesta. I funerali furono celebrati senza clamore a Vicenza, dove l’architetto, grazie all’intercessione della famiglia Valmarana, fu sepolto presso la chiesa di Santa Corona. Nel 1844 fu realizzata una nuova tomba in una cappella a lui dedicata nel Cimitero Maggiore di Vicenza su progetto dell’architetto Bartolomeo Malacarne, grazie a un lascito del conte Girolamo Egidio di Velo.

I QUATTRO LIBRI

I quattro libri dell’architettura

I quattro libri dell'architettura - di Andrea Palladio

I quattro libri dell’architettura

I quattro libri dell’architettura sono un celebre trattato in quattro tomi, scritto da Andrea Palladio e pubblicato a Venezia nel 1570 che ha influenzato l’architettura  fino ai giorni nostri. Ogni libro tratta argomenti differenti e contiene informazioni sui materiali, sulle tecniche costruttive di palazzi, strade, ponti e piazze realizzate dai greci e dai latini, tavole disegnate a mano raffiguranti gli ordini architettonici e rilievi di antichi edifici romani. Ci sono disegni fatti a mano e progetti architettonici di ville patrizie e palazzi pubblici, alcuni realizzati mentre era in vita, altri completati molti anni dopo. Riteneva che le dimensioni di un edificio pubblico o di una villa, dei suoi elementi costruttivi e stilistici, potevano essere ricavate dalle tavole pubblicate nel trattato, nel rispetto di regole formali e proporzionali.
Nella stesura dei libri e dei suoi progetti il Palladio si è ispirato alle opere di Marco Vitruvio Pollione, architetto romano attivo nella seconda metà del I secolo a.C., considerato il più famoso teorico dell’architettura. Il suo trattato De Architectura è stato il fondamento dell’architettura occidentale fino alla fine del XIX secolo.

I THIENE

   FAMIGLIA THIENE

A fine duecento un certo Vincenzo, proveniente da Arsiero che svolgeva l’attività di usuraio, fu il primo membro della famiglia che è presente in Thiene.

I figli incrementano il patrimonio di famiglia e nei primi anni del trecento arrivarono a Vicenza alleandosi con gli Scaligeri. Nel 1387, Iacopo figlio di Clemente nel passaggio dalla signoria Scaligera alla Viscontea ebbe un ruolo importante e nel 1404 con lo zio Giampietro de’ Proti fu protagonista della dedizione della città alla Repubblica Serenissima.

Alcuni membri della famiglia ricoprirono cariche importanti come Simone giudice, Uguccione ecclesiastico, Giovanni nominato cavaliere e vice Re d’Abruzzo e Gaetano ( 1480- 1547) fu proclamato santo da papa Clemente X.

Nei secoli si originarono due grandi  rami della famiglia, detti rispettivamente del Cane e dell’Aquila. Nel trecento i Thiene del Cane vennero qualificandosi in relazione agli stretti legami intrattenuti con i Della Scala di Verona, che concessero loro di fregiarsi, nello stemma familiare, del simbolo del cane. Nel Quattrocento, invece, ad altri esponenti del casato, Federico III concesse di inserire l’aquila imperiale, da cui la qualifica di Thiene dell’Aquila. Tali privilegi vennero in seguito confermati nel 1566 da Massimiliano II e nel 1577 da Rodolfo II.

I Thiene estesero le loro proprietà in tutto il vicentino, nel padovano e nel veronese.

Costruirono con l’aiuto di architetti famosi come Palladio e Aleotti diverse ville e palazzi: Castello Porto Colleoni Thiene (Thiene), Villa Thiene (Quinto Vicentino), Barchessa Villa Thiene (Cicogna di Villafranca) ed a Vicenza Palazzo Thiene in Contra’ Porti numero 12, Palazzo Thiene in Contra’ Porti numero 8, Palazzo Thiene in Piazza Castello, Palazzo Thiene in Corso Palladio, Case Thiene in Contra’ Porta Santa Lucia e Palazzo Thiene di Ercole in Corso Palladio, demolito dopo il bombardamento della seconda guerra mondiale.

Gaetano Thiene, divenuto santo il 12 aprile 1671,  fece costruire  nella frazione Rampazzo di Camisano Vicentino una chiesa dedicata a Santa Maria Maddalena.

INFO ITINERARIO
- Numeri utili

                              NUMERI UTILI

  • Numero unico europeo emergenza 112
  • Servizio di urgenza ed emergenza medica 118 (necessità legate alla salute)
  • Vigile del Fuoco 115 (incendi, emergenze meteo)
  • Soccorso Stradale Automobile Club d’Italia (ACI) 803 116
  • Viaggiare informati 1518
  • Antiviolenza 1522
  • Soccorso animali selvatici, via Cave 180 Padova 049 8201940 – 049 8201941
  • Canile di Presina – Parco zoofilo San Francesco, via Borghetto I, 11 Presina -Piazzola sul Brenta 333 1867076